Un saluto al confratello Roberto
- vinloj
- 28 set
- Tempo di lettura: 1 min
Sono stati celebrati a Davoli Marina, nella chiesa di San Roberto Bellarmino, i funerali per l’estremo saluto al Confratello Roberto Spadea. Era stato ammesso nel 2006 nella nostra Arciconfraternita per i suoi grandi meriti di studioso, di funzionario pubblico e di archeologo
fortemente legato alla sua Catanzaro e per aver segnato alcuni decenni della ricerca, della tutela e della divulgazione archeologica in Calabria.
Nato nel 1947 a Catanzaro, laureatosi alla Sapienza di Roma e perfezionatosi alla Scuola Nazionale di Archeologia, fece da subito della sua terra di origine il campo primario della sua ricerca.
Dopo una parentesi alla Soprintendenza archeologica per il Lazio, nel 1978 venne trasferito alla Soprintendenza di Reggio Calabria e due anni dopo cominciò ad occuparsi di Crotone e di Catanzaro.
Nel 1994 ha seguito le importanti operazioni di restauro conservativo dei Bronzi di Riace. Negli anni successivi ha ideato, realizzato, rinnovato Musei, Antiquaria e Parchi archeologici
nazionali (Crotone, Capo Colonna, Roccelletta-Scolacium) e di enti locali (Museo archeologico provinciale di Catanzaro, Museo di Lamezia Terme, Museo di Tiriolo, di Cirò, di Santa Severina, di
Simeri Crichi).
Legato ad ambienti culturali altamente stimolanti sul piano intellettuale e della ricerca (in primis Roma, ma anche Napoli, Bari, Lecce) ha continuato a mantenere rapporti e relazioni professionali
con colleghi e studiosi, invogliando giovani personalità a lavorare in Calabria, nei siti (Crotone, Terina, Tiriolo, Scolacium) a cui sentiva particolarmente legata la sua “missione” di funzionario
dello Stato.




Commenti