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CAPPELLA DELL’ADDOLORATA

 

Presenta un altare seicentesco con fastigio in stucco, al centro del quale è posta la statua ottocentesca dell’Addolorata.

È una raffigurazione molto tipica nella devozione popolare del Sud Italia. Con i suoi “sette dolori” la Vergine Maria è vista compartecipe delle sofferenze umane e soprattutto è venerata come modello sublime nell’amore e nel dono di se stessa.  In alto, nella cimasa, si nota lo stemma dell’Ordine  Carmelitano.

L’altare presenta, al di sotto della mensa, all’altezza del paliotto, una teca in legno che conserva una statua dello scultore leccese Pietro Indino, raffigurante il Cristo Deposto (sec. XX).

Sulla parte di destra, una pregevole tela d’ottima fattura,  raffigurante l’Ecce Homo (sec. XVIII). Per il significato dell’Ecce Homo, si può vedere la cappella di Santa Rita, sul lato opposto.

In basso, sempre a destra, una nicchia ospita un Crocefisso in legno del XVIII secolo, inizialmente ospitato nella nicchia centrale della cappella del Battistero.

Sulla parete di sinistra, in alto, una tela raffigurante la Passione di Cristo del maestro leccese Salvatore Miglietta (sec. XX).

In basso, una seconda nicchia che custodisce il busto dell’Ecce Homo in cartapesta, di fattura locale (sec. XVIII).

Nella cavità posta nella navata, davanti a questa cappella, si possono notare a fatica interessanti tracce di un affresco raffigurante la Vergine SS. con il Bambino, che potrebbe essere un’antica raffigurazione della Madonna di Costantinopoli, anteriore rispetto alla costruzione di questa chiesa.

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