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CAPPELLA DI SAN GIORGIO

 

In essa fu trasferito, nel 1834, il culto dell’antica chiesa di San Giorgio, che si trovava nelle vicinanze e che fu distrutta dal terremoto del 1832. Mai ricostruita, quella chiesa è ricordata nella toponomastica della vicina strada detta appunto via San Giorgio.

Il fastigio dell’altare è realizzato a trompe-l'œil, una tecnica che accomuna diversi affreschi tra le cappelle di questa chiesa e rappresenta un unicum artistico per l’intera città.

Al centro dell’altare, in una nicchia, è conservata la statua in cartapesta di San Giorgio (inizi del XX secolo), opera dello scultore catanzarese Vincenzo Pignatari.

Sulla parete di destra, si può notare la tela raffigurante la Salus Populi Romani tra i santi Vitaliano e Giovanni Evangelista; in basso, una nicchia che conserva un gruppo ligneo di scuola napoletana raffigurante il Cuore di Gesù con Santa Margherita, Maria Alacoque (sec. XVIII). La santa è nota per aver ispirato la devozione al Sacro Cuore di Gesù.

Sulla parete di sinistra, in alto, una tela raffigurante la Madonna del Carmelo. Questo antichissimo titolo mariano rievoca il monte dove il profeta Elia difese la fede nel Dio di Israele. In età cristiana vi si radicò il culto della Vergine Maria e vi si stabilirono alcune comunità monastiche, da cui ebbero origine i monaci Carmelitani. La Madonna del Carmelo è spesso raffigurata come Colei che ottiene la liberazione per le anime del Purgatorio.

In basso una  seconda nicchia contenente una statua lignea di scuola napoletana (XVIII secolo), raffigurante S. Antonio di Padova.

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